Il giorno dell'eguaglianza

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Ci sveglieremo un mattino diverso da tanti e sentiremo un silenzio mai prima ascoltato, spalancheremo finestre e persiane, esitanti, ci accorgeremo che il mondo, quel giorno, è cambiato. E sentiremo che quella mattina è venuta, che porterà sulla terra una vita migliore, che il giorno prima si è chiuso, a nostra insaputa, un tempo triste che non rivedremo mai più. Da quel mattino in poi sapremo finalmente che ciascuno di noi è uguale all'altra gente. Ciascuno, tutt'a un tratto, sarà così capace di dirsi soddisfatto e viversene in pace. Sapremo tutti, da quella mattina in avanti, e penseremo lo stesso di noi e di tutti, d'essere, in fondo, degli ottimi stinchi di santi, e, nello stesso momento, dei bei farabutti. Non ci sarà più nessuno che spinga la gente ad "obbedire, combattere e credere" in lui, e che prometta un Impero a chi fa l'obbediente ed un Inferno a chi, invece, gli dice di no. Così, d'allora in poi, non sarem più costretti a giocare agli eroi, ai reprobi e agli eletti. 'Sto mondo, che ora è pieno di oppressi e di oppressori, 'sto mondo farà a meno di vinti e vincitori. Non ci saranno più martiri, boia e tiranni, saremo tutti un po' santi ed un po' peccatori; non ci sarà più, per molte migliaia di anni, gente che voglia atteggiarsi a nostri tutori. Scompariranno i soldati ed i generali, scompariranno scomuniche, preti e censori, diventeremo un pianeta di esseri uguali dove ciascuno ha rispetto degli altri e di sé. Per essere beati, per vivere contenti, non saremo obbligati a sentirci potenti. Saremo alfine onesti senza essere scaltri, senza che si calpesti la libertà degli altri. Quel giorno, non lontano, faremo un girotondo per le piazze del mondo, tenendoci per mano.
Dom6 Sol#7 Ci sveglieremo un mattino Sol Dom6 Sol#7Sol diverso da tanti Dom6 Sol#7 e sentiremo un silenzio Sol Dom6 Sol#7Do5 mai prima ascoltato, Fam6 Do#7 spalancheremo finestre Do7 Fam6 Do#7 Sol5 e persiane, esitanti, Dom6 Sol#7 ci accorgeremo che il mondo, Sol Dom6 Sol#7Sol quel giorno, è cambiato. E sentiremo che quella mattina è venuta, che porterà sulla terra una vita migliore, Fam Sol#m6 che il giorno prima si è chiuso, Sol5Sol a nostra insaputa, Dom Sol# Do# un tempo triste che non Fam6 Sol7 rivedremo mai più. Dom Fam6 Da quel mattino in poi Sol Sol6 Do+7 sapremo finalmente Dom Fam6 che ciascuno di noi Sol7 Dom è uguale all'altra gente. Dodim Sol7 Ciascuno, tutt'a un tratto, Fam6 Sol7 Dom4 Dom sarà così capace Sol# Dodim Sol7 di dirsi soddisfatto Dom6 Sol#Sol e viversene in pace. Sapremo tutti, da quella mattina in avanti, e penseremo lo stesso di noi e di tutti, d'essere, in fondo, degli ottimi stinchi di santi, e, nello stesso momento, dei bei farabutti. Non ci sarà più nessuno che spinga la gente ad "obbedire, combattere e credere" in lui, e che prometta un Impero a chi fa l'obbediente ed un Inferno a chi, invece, gli dice di no. Così, d'allora in poi, non sarem più costretti a giocare agli eroi, ai reprobi e agli eletti. 'Sto mondo, che ora è pieno di oppressi e di oppressori, 'sto mondo farà a meno di vinti e vincitori. Non ci saranno più martiri, boia e tiranni, saremo tutti un po' santi ed un po' peccatori; non ci sarà più, per molte migliaia di anni, gente che voglia atteggiarsi a nostri tutori. Scompariranno i soldati ed i generali, scompariranno scomuniche, preti e censori, diventeremo un pianeta di esseri uguali dove ciascuno ha rispetto degli altri e di sé. Per essere beati, per vivere contenti, non saremo obbligati a sentirci potenti. Saremo alfine onesti senza essere scaltri, La- Re-7 Re-6Sol7 senza che si calpesti Sl Sol6 Do+7 la libertà degli altri. Dom Fam6 Quel giorno, non lontano, Sol7 Dom faremo un girotondo Dom Sol# Do# Sol#dim per le piazze del mondo, Sol7 Fam Dodim Sol7Dom6 tenendoci per mano.
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Fonte

Jona Emilio, Straniero Michele L., Cantacronache - Un'avventura politico-musicale degli anni cinquanta, Torino, Crel, 1996

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