Il fazzoletto rosso

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C'era una volta un soldato un piccolo soldato del nostro paese mandato alla guerra sul fronte albanese con tanta paura addosso. La fidanzata quel giorno, che lui saliva sulla tradotta a vapore, gli annodò al collo, in pegno d'amore, un gran fazzoletto rosso. Per darsi un po' di speranza fu cura di quel piccolo bravo soldato tener sempre quel fazzoletto annodato sull'uniforme d'ordinanza Era più prezioso quel fazzoletto, delle scarpe rotte o del moschetto e valeva tutto intero il romano impero! Ma quel colore violento che non era per niente regolamentare lo fece in principio un po' tribolare per via del regolamento. Poi quando col 91 aveva da mirare e schiacciare il grilletto lui stava a guardare il suo fazzoletto e non colpì mai nessuno. Il fazzoletto servì di nascosto a metter dentro i lamponi e le more ma non si sporcò perchè i frutti del bosco avevano un egual colore. E se qualche volta fasciò un ferito il suo fazzoletto restò pulito perchè il sangue, è naturale, ha un colore eguale! Il fazzoletto sbiadì per il sole ed il sudore di tanta fatica e si colorò di mirtilli, di more, del sangue di gente amica. Ma venne un giorno diverso un giorno ben diverso dai giorni passati in cui quel soldato con gli altri soldati capì cosa aveva perso. Avevo perso per niente degli anni di lavoro, degli anni felici per fare la guerra alla povera gente per far la guerra degli amici. A dei contadini, dei muratori a degli operai, a dei pastori senza avere proprio niente contro quella gente! Ed il soldato partì tutto solo e senza fretta portandosi addosso la vecchia divisa, la vecchia gavetta ed il fazzoletto rosso. Ed un mattino di sole dai monti e giù dai prati, a rotta di collo, gli vennero incontro degli uomini armati con un fazzoletto al collo. E il fazzoletto era rosso era rosso come quello del bravo soldato ma in più c'era sopra un falce e un martello chissà in che modo ricamato! Ogni contadino e muratore ogni operaio e ogni pastore di quel fazzoletto si era fatta una bandiera! Era una bandiera fatta di stracci come si conviene ai poveracci che han deciso, per protesta, con la propria testa Che han deciso che in fondo su tutti i paralleli ed i meridiani la povera gente di tutto 'sto mondo è fatta di paesani... di paesani... di paesani...
Do Sol Do Do Fadim Rem Sol Do C'era una volta un soldato Re7 un piccolo soldato del nostro paese Sol mandato alla guerra sul fronte albanese Do Fadim Rem Sol con tanta paura addo - sso. Do La fidanzata quel giorno, Re7 che lui saliva sulla tradotta a vapore, Sol gli annodò al collo, in pegno d'amore, Do Sol# Sol Do un gran fazzoletto rosso. Fa Per darsi un po' di speranza Sol fu cura di quel piccolo bravo soldato Re7 tener sempre quel fazzoletto annodato Sol Si7 La Re sull'uniforme d'ordi - na - nza Sol Mi La Re Era più prezioso quel fazzoletto, Sol Mi La- Re delle scarpe rotte o del moschetto Sol Si7 Mim Fa Do Fadim Rem Sol e valeva tutto intero il romano impe - ro! Ma quel colore violento che non era per niente regolamentare lo fece in principio un po' tribolare per via del regolamento. Poi quando col 91 aveva da mirare e schiacciare il grilletto lui stava a guardare il suo fazzoletto e non colpì mai nessuno. Il fazzoletto servì di nascosto a metter dentro i lamponi e le more ma non si sporcò perchè i frutti del bosco avevano un egual colore. E se qualche volta fasciò un ferito il suo fazzoletto restò pulito perchè il sangue, è naturale, ha un colore eguale! Il fazzoletto sbiadì per il sole ed il sudore di tanta fatica e si colorò di mirtilli, di more, del sangue di gente amica. Ma venne un giorno diverso un giorno ben diverso dai giorni passati in cui quel soldato con gli altri soldati capì cosa aveva perso. Avevo perso per niente degli anni di lavoro, degli anni felici per fare la guerra alla povera gente per far la guerra degli amici. A dei contadini, dei muratori a degli operai, a dei pastori senza avere proprio niente contro quella gente! Ed il soldato partì tutto solo e senza fretta portandosi addosso la vecchia divisa, la vecchia gavetta ed il fazzoletto rosso. Ed un mattino di sole dai monti e giù dai prati, a rotta di collo, gli vennero incontro degli uomini armati con un fazzoletto al collo. E il fazzoletto era rosso era rosso come quello del bravo soldato ma in più c'era sopra una falce e un martello chissà in che modo ricamato! Sol Mi La Re Ogni contadino e muratore Sol Mi La Re ogni operaio e ogni pastore Sol Si7 Mim Fa Do Mim di quel fazzoletto si era fatta una La7 Re bandiera! Era una bandiera fatta di stracci come si conviene ai poveracci che han deciso, per protesta, con la propria testa Do Che han deciso che in fondo Re7 su tutti i paralleli ed i meridiani Fa la povera gente di tutto 'sto mondo Sol Do Fa è fatta di paesani... Sol Do Fa di paesani...
Do#Sol#Do#Do#Fa#dimRe#mSol# Do# C'era una volta un soldato Re#7 un piccolo soldato del nostro paese Sol# mandato alla guerra sul fronte albanese Do#Fa#dimRe#m Sol# con tanta paura addo - sso. Do# La fidanzata quel giorno, Re#7 che lui saliva sulla tradotta a vapore, Sol# gli annodò al collo, in pegno d'amore, Do# La Sol#Do# un gran fazzoletto rosso. Fa# Per darsi un po' di speranza Sol# fu cura di quel piccolo bravo soldato Re#7 tener sempre quel fazzoletto annodato Sol#Do7 Sib Re# sull'uniforme d'ordi - na - nza Sol# Fa Sib Re# Era più prezioso quel fazzoletto, Sol# Fa Sib- Re# delle scarpe rotte o del moschetto Sol# Do7 Fam Fa# Do# Fa#dim Re#m Sol# e valeva tutto intero il romano impe - ro! Ma quel colore violento che non era per niente regolamentare lo fece in principio un po' tribolare per via del regolamento. Poi quando col 91 aveva da mirare e schiacciare il grilletto lui stava a guardare il suo fazzoletto e non colpì mai nessuno. Il fazzoletto servì di nascosto a metter dentro i lamponi e le more ma non si sporcò perchè i frutti del bosco avevano un egual colore. E se qualche volta fasciò un ferito il suo fazzoletto restò pulito perchè il sangue, è naturale, ha un colore eguale! Il fazzoletto sbiadì per il sole ed il sudore di tanta fatica e si colorò di mirtilli, di more, del sangue di gente amica. Ma venne un giorno diverso un giorno ben diverso dai giorni passati in cui quel soldato con gli altri soldati capì cosa aveva perso. Avevo perso per niente degli anni di lavoro, degli anni felici per fare la guerra alla povera gente per far la guerra degli amici. A dei contadini, dei muratori a degli operai, a dei pastori senza avere proprio niente contro quella gente! Ed il soldato partì tutto solo e senza fretta portandosi addosso la vecchia divisa, la vecchia gavetta ed il fazzoletto rosso. Ed un mattino di sole dai monti e giù dai prati, a rotta di collo, gli vennero incontro degli uomini armati con un fazzoletto al collo. E il fazzoletto era rosso era rosso come quello del bravo soldato ma in più c'era sopra una falce e un martello chissà in che modo ricamato! Sol# Fa Sib Re# Ogni contadino e muratore Sol# Fa Sib Re# ogni operaio e ogni pastore Sol# Do7 Fam Fa# Do# Fam di quel fazzoletto si era fatta una Sib7Re# bandiera! Era una bandiera fatta di stracci come si conviene ai poveracci che han deciso, per protesta, con la propria testa Do# Che han deciso che in fondo Re#7 su tutti i paralleli ed i meridiani Fa# la povera gente di tutto 'sto mondo Sol#Do#Fa# è fatta di paesani... Sol#Do#Fa# di paesani...
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Re#Sib Re#Re#Sol#dimFam Sib Re# C'era una volta un soldato Fa7 un piccolo soldato del nostro paese Sib mandato alla guerra sul fronte albanese Re#Sol#dimFam Sib con tanta paura addo - sso. Re# La fidanzata quel giorno, Fa7 che lui saliva sulla tradotta a vapore, Sib gli annodò al collo, in pegno d'amore, Re# Si Sib Re# un gran fazzoletto rosso. Sol# Per darsi un po' di speranza Sib fu cura di quel piccolo bravo soldato Fa7 tener sempre quel fazzoletto annodato Sib Re7 Do Fa sull'uniforme d'ordi - na - nza Sib Sol Do Fa Era più prezioso quel fazzoletto, Sib Sol Do- Fa delle scarpe rotte o del moschetto Sib Re7 Solm Sol# Re# Sol#dimFam Sib e valeva tutto intero il romano impe - ro! Ma quel colore violento che non era per niente regolamentare lo fece in principio un po' tribolare per via del regolamento. Poi quando col 91 aveva da mirare e schiacciare il grilletto lui stava a guardare il suo fazzoletto e non colpì mai nessuno. Il fazzoletto servì di nascosto a metter dentro i lamponi e le more ma non si sporcò perchè i frutti del bosco avevano un egual colore. E se qualche volta fasciò un ferito il suo fazzoletto restò pulito perchè il sangue, è naturale, ha un colore eguale! Il fazzoletto sbiadì per il sole ed il sudore di tanta fatica e si colorò di mirtilli, di more, del sangue di gente amica. Ma venne un giorno diverso un giorno ben diverso dai giorni passati in cui quel soldato con gli altri soldati capì cosa aveva perso. Avevo perso per niente degli anni di lavoro, degli anni felici per fare la guerra alla povera gente per far la guerra degli amici. A dei contadini, dei muratori a degli operai, a dei pastori senza avere proprio niente contro quella gente! Ed il soldato partì tutto solo e senza fretta portandosi addosso la vecchia divisa, la vecchia gavetta ed il fazzoletto rosso. Ed un mattino di sole dai monti e giù dai prati, a rotta di collo, gli vennero incontro degli uomini armati con un fazzoletto al collo. E il fazzoletto era rosso era rosso come quello del bravo soldato ma in più c'era sopra una falce e un martello chissà in che modo ricamato! Sib Sol Do Fa Ogni contadino e muratore Sib Sol Do Fa ogni operaio e ogni pastore Sib Re7 Solm Sol# Re# Solm di quel fazzoletto si era fatta una Do7 Fa bandiera! Era una bandiera fatta di stracci come si conviene ai poveracci che han deciso, per protesta, con la propria testa Re# Che han deciso che in fondo Fa7 su tutti i paralleli ed i meridiani Sol# la povera gente di tutto 'sto mondo Sib Re#Sol# è fatta di paesani... Sib Re#Sol# di paesani...
Mi Si Mi Mi Ladim Fa#mSi Mi C'era una volta un soldato Fa#7 un piccolo soldato del nostro paese Si mandato alla guerra sul fronte albanese Mi Ladim Fa#m Si con tanta paura addo - sso. Mi La fidanzata quel giorno, Fa#7 che lui saliva sulla tradotta a vapore, Si gli annodò al collo, in pegno d'amore, Mi Do Si Mi un gran fazzoletto rosso. La Per darsi un po' di speranza Si fu cura di quel piccolo bravo soldato Fa#7 tener sempre quel fazzoletto annodato Si Re#7 Do# Fa# sull'uniforme d'ordi - na - nza Si Sol# Do# Fa# Era più prezioso quel fazzoletto, Si Sol# Do#- Fa# delle scarpe rotte o del moschetto Si Re#7Sol#m La Mi Ladim Fa#m Si e valeva tutto intero il romano impe - ro! Ma quel colore violento che non era per niente regolamentare lo fece in principio un po' tribolare per via del regolamento. Poi quando col 91 aveva da mirare e schiacciare il grilletto lui stava a guardare il suo fazzoletto e non colpì mai nessuno. Il fazzoletto servì di nascosto a metter dentro i lamponi e le more ma non si sporcò perchè i frutti del bosco avevano un egual colore. E se qualche volta fasciò un ferito il suo fazzoletto restò pulito perchè il sangue, è naturale, ha un colore eguale! Il fazzoletto sbiadì per il sole ed il sudore di tanta fatica e si colorò di mirtilli, di more, del sangue di gente amica. Ma venne un giorno diverso un giorno ben diverso dai giorni passati in cui quel soldato con gli altri soldati capì cosa aveva perso. Avevo perso per niente degli anni di lavoro, degli anni felici per fare la guerra alla povera gente per far la guerra degli amici. A dei contadini, dei muratori a degli operai, a dei pastori senza avere proprio niente contro quella gente! Ed il soldato partì tutto solo e senza fretta portandosi addosso la vecchia divisa, la vecchia gavetta ed il fazzoletto rosso. Ed un mattino di sole dai monti e giù dai prati, a rotta di collo, gli vennero incontro degli uomini armati con un fazzoletto al collo. E il fazzoletto era rosso era rosso come quello del bravo soldato ma in più c'era sopra una falce e un martello chissà in che modo ricamato! Si Sol# Do# Fa# Ogni contadino e muratore Si Sol# Do# Fa# ogni operaio e ogni pastore Si Re#7 Sol#m La Mi Sol#m di quel fazzoletto si era fatta una Do#7Fa# bandiera! Era una bandiera fatta di stracci come si conviene ai poveracci che han deciso, per protesta, con la propria testa Mi Che han deciso che in fondo Fa#7 su tutti i paralleli ed i meridiani La la povera gente di tutto 'sto mondo Si Mi La è fatta di paesani... Si Mi La di paesani...
Fa Do Fa Fa SibdimSolmDo Fa C'era una volta un soldato Sol7 un piccolo soldato del nostro paese Do mandato alla guerra sul fronte albanese Fa SibdimSolm Do con tanta paura addo - sso. Fa La fidanzata quel giorno, Sol7 che lui saliva sulla tradotta a vapore, Do gli annodò al collo, in pegno d'amore, Fa Reb Do Fa un gran fazzoletto rosso. Sib Per darsi un po' di speranza Do fu cura di quel piccolo bravo soldato Sol7 tener sempre quel fazzoletto annodato Do Mi7 Re Sol sull'uniforme d'ordi - na - nza Do La Re Sol Era più prezioso quel fazzoletto, Do La Re- Sol delle scarpe rotte o del moschetto Do Mi7 Lam Sib Fa Sibdim Solm Do e valeva tutto intero il romano impe - ro! Ma quel colore violento che non era per niente regolamentare lo fece in principio un po' tribolare per via del regolamento. Poi quando col 91 aveva da mirare e schiacciare il grilletto lui stava a guardare il suo fazzoletto e non colpì mai nessuno. Il fazzoletto servì di nascosto a metter dentro i lamponi e le more ma non si sporcò perchè i frutti del bosco avevano un egual colore. E se qualche volta fasciò un ferito il suo fazzoletto restò pulito perchè il sangue, è naturale, ha un colore eguale! Il fazzoletto sbiadì per il sole ed il sudore di tanta fatica e si colorò di mirtilli, di more, del sangue di gente amica. Ma venne un giorno diverso un giorno ben diverso dai giorni passati in cui quel soldato con gli altri soldati capì cosa aveva perso. Avevo perso per niente degli anni di lavoro, degli anni felici per fare la guerra alla povera gente per far la guerra degli amici. A dei contadini, dei muratori a degli operai, a dei pastori senza avere proprio niente contro quella gente! Ed il soldato partì tutto solo e senza fretta portandosi addosso la vecchia divisa, la vecchia gavetta ed il fazzoletto rosso. Ed un mattino di sole dai monti e giù dai prati, a rotta di collo, gli vennero incontro degli uomini armati con un fazzoletto al collo. E il fazzoletto era rosso era rosso come quello del bravo soldato ma in più c'era sopra una falce e un martello chissà in che modo ricamato! Do La Re Sol Ogni contadino e muratore Do La Re Sol ogni operaio e ogni pastore Do Mi7 Lam Sib Fa Lam di quel fazzoletto si era fatta una Re7 Sol bandiera! Era una bandiera fatta di stracci come si conviene ai poveracci che han deciso, per protesta, con la propria testa Fa Che han deciso che in fondo Sol7 su tutti i paralleli ed i meridiani Sib la povera gente di tutto 'sto mondo Do Fa Sib è fatta di paesani... Do Fa Sib di paesani...
Fa#Do# Fa#Fa#Sidim Sol#mDo# Fa# C'era una volta un soldato Sol#7 un piccolo soldato del nostro paese Do# mandato alla guerra sul fronte albanese Fa#Sidim Sol#mDo# con tanta paura addo - sso. Fa# La fidanzata quel giorno, Sol#7 che lui saliva sulla tradotta a vapore, Do# gli annodò al collo, in pegno d'amore, Fa# Re Do# Fa# un gran fazzoletto rosso. Si Per darsi un po' di speranza Do# fu cura di quel piccolo bravo soldato Sol#7 tener sempre quel fazzoletto annodato Do# Fa7 Re# Sol# sull'uniforme d'ordi - na - nza Do# Sib Re# Sol# Era più prezioso quel fazzoletto, Do# Sib Re#- Sol# delle scarpe rotte o del moschetto Do# Fa7 Sibm Si Fa# Sidim Sol#mDo# e valeva tutto intero il romano impe - ro! Ma quel colore violento che non era per niente regolamentare lo fece in principio un po' tribolare per via del regolamento. Poi quando col 91 aveva da mirare e schiacciare il grilletto lui stava a guardare il suo fazzoletto e non colpì mai nessuno. Il fazzoletto servì di nascosto a metter dentro i lamponi e le more ma non si sporcò perchè i frutti del bosco avevano un egual colore. E se qualche volta fasciò un ferito il suo fazzoletto restò pulito perchè il sangue, è naturale, ha un colore eguale! Il fazzoletto sbiadì per il sole ed il sudore di tanta fatica e si colorò di mirtilli, di more, del sangue di gente amica. Ma venne un giorno diverso un giorno ben diverso dai giorni passati in cui quel soldato con gli altri soldati capì cosa aveva perso. Avevo perso per niente degli anni di lavoro, degli anni felici per fare la guerra alla povera gente per far la guerra degli amici. A dei contadini, dei muratori a degli operai, a dei pastori senza avere proprio niente contro quella gente! Ed il soldato partì tutto solo e senza fretta portandosi addosso la vecchia divisa, la vecchia gavetta ed il fazzoletto rosso. Ed un mattino di sole dai monti e giù dai prati, a rotta di collo, gli vennero incontro degli uomini armati con un fazzoletto al collo. E il fazzoletto era rosso era rosso come quello del bravo soldato ma in più c'era sopra una falce e un martello chissà in che modo ricamato! Do# Sib Re# Sol# Ogni contadino e muratore Do# Sib Re# Sol# ogni operaio e ogni pastore Do# Fa7 Sibm Si Fa# Sibm di quel fazzoletto si era fatta una Re#7Sol# bandiera! Era una bandiera fatta di stracci come si conviene ai poveracci che han deciso, per protesta, con la propria testa Fa# Che han deciso che in fondo Sol#7 su tutti i paralleli ed i meridiani Si la povera gente di tutto 'sto mondo Do# Fa#Si è fatta di paesani... Do# Fa#Si di paesani...
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La Mi La La Redim Sim Mi La C'era una volta un soldato Si7 un piccolo soldato del nostro paese Mi mandato alla guerra sul fronte albanese La Redim Sim Mi con tanta paura addo - sso. La La fidanzata quel giorno, Si7 che lui saliva sulla tradotta a vapore, Mi gli annodò al collo, in pegno d'amore, La Fa Mi La un gran fazzoletto rosso. Re Per darsi un po' di speranza Mi fu cura di quel piccolo bravo soldato Si7 tener sempre quel fazzoletto annodato Mi Sol#7Fa# Si sull'uniforme d'ordi - na - nza Mi Do# Fa# Si Era più prezioso quel fazzoletto, Mi Do# Fa#- Si delle scarpe rotte o del moschetto Mi Sol#7Do#m Re La Redim Sim Mi e valeva tutto intero il romano impe - ro! Ma quel colore violento che non era per niente regolamentare lo fece in principio un po' tribolare per via del regolamento. Poi quando col 91 aveva da mirare e schiacciare il grilletto lui stava a guardare il suo fazzoletto e non colpì mai nessuno. Il fazzoletto servì di nascosto a metter dentro i lamponi e le more ma non si sporcò perchè i frutti del bosco avevano un egual colore. E se qualche volta fasciò un ferito il suo fazzoletto restò pulito perchè il sangue, è naturale, ha un colore eguale! Il fazzoletto sbiadì per il sole ed il sudore di tanta fatica e si colorò di mirtilli, di more, del sangue di gente amica. Ma venne un giorno diverso un giorno ben diverso dai giorni passati in cui quel soldato con gli altri soldati capì cosa aveva perso. Avevo perso per niente degli anni di lavoro, degli anni felici per fare la guerra alla povera gente per far la guerra degli amici. A dei contadini, dei muratori a degli operai, a dei pastori senza avere proprio niente contro quella gente! Ed il soldato partì tutto solo e senza fretta portandosi addosso la vecchia divisa, la vecchia gavetta ed il fazzoletto rosso. Ed un mattino di sole dai monti e giù dai prati, a rotta di collo, gli vennero incontro degli uomini armati con un fazzoletto al collo. E il fazzoletto era rosso era rosso come quello del bravo soldato ma in più c'era sopra una falce e un martello chissà in che modo ricamato! Mi Do# Fa# Si Ogni contadino e muratore Mi Do# Fa# Si ogni operaio e ogni pastore Mi Sol#7 Do#m Re La Do#m di quel fazzoletto si era fatta una Fa#7Si bandiera! Era una bandiera fatta di stracci come si conviene ai poveracci che han deciso, per protesta, con la propria testa La Che han deciso che in fondo Si7 su tutti i paralleli ed i meridiani Re la povera gente di tutto 'sto mondo Mi La Re è fatta di paesani... Mi La Re di paesani...
SibFa SibSibMibdimDom Fa Sib C'era una volta un soldato Do7 un piccolo soldato del nostro paese Fa mandato alla guerra sul fronte albanese SibMibdimDom Fa con tanta paura addo - sso. Sib La fidanzata quel giorno, Do7 che lui saliva sulla tradotta a vapore, Fa gli annodò al collo, in pegno d'amore, Sib Solb Fa Sib un gran fazzoletto rosso. Mib Per darsi un po' di speranza Fa fu cura di quel piccolo bravo soldato Do7 tener sempre quel fazzoletto annodato Fa La7 Sol Do sull'uniforme d'ordi - na - nza Fa Re Sol Do Era più prezioso quel fazzoletto, Fa Re Sol- Do delle scarpe rotte o del moschetto Fa La7 Rem Mib Sib Mibdim Dom Fa e valeva tutto intero il romano impe - ro! Ma quel colore violento che non era per niente regolamentare lo fece in principio un po' tribolare per via del regolamento. Poi quando col 91 aveva da mirare e schiacciare il grilletto lui stava a guardare il suo fazzoletto e non colpì mai nessuno. Il fazzoletto servì di nascosto a metter dentro i lamponi e le more ma non si sporcò perchè i frutti del bosco avevano un egual colore. E se qualche volta fasciò un ferito il suo fazzoletto restò pulito perchè il sangue, è naturale, ha un colore eguale! Il fazzoletto sbiadì per il sole ed il sudore di tanta fatica e si colorò di mirtilli, di more, del sangue di gente amica. Ma venne un giorno diverso un giorno ben diverso dai giorni passati in cui quel soldato con gli altri soldati capì cosa aveva perso. Avevo perso per niente degli anni di lavoro, degli anni felici per fare la guerra alla povera gente per far la guerra degli amici. A dei contadini, dei muratori a degli operai, a dei pastori senza avere proprio niente contro quella gente! Ed il soldato partì tutto solo e senza fretta portandosi addosso la vecchia divisa, la vecchia gavetta ed il fazzoletto rosso. Ed un mattino di sole dai monti e giù dai prati, a rotta di collo, gli vennero incontro degli uomini armati con un fazzoletto al collo. E il fazzoletto era rosso era rosso come quello del bravo soldato ma in più c'era sopra una falce e un martello chissà in che modo ricamato! Fa Re Sol Do Ogni contadino e muratore Fa Re Sol Do ogni operaio e ogni pastore Fa La7 Rem Mib Sib Rem di quel fazzoletto si era fatta una Sol7Do bandiera! Era una bandiera fatta di stracci come si conviene ai poveracci che han deciso, per protesta, con la propria testa Sib Che han deciso che in fondo Do7 su tutti i paralleli ed i meridiani Mib la povera gente di tutto 'sto mondo Fa SibMib è fatta di paesani... Fa SibMib di paesani...
Si Fa# Si Si Midim Do#mFa# Si C'era una volta un soldato Do#7 un piccolo soldato del nostro paese Fa# mandato alla guerra sul fronte albanese Si Midim Do#m Fa# con tanta paura addo - sso. Si La fidanzata quel giorno, Do#7 che lui saliva sulla tradotta a vapore, Fa# gli annodò al collo, in pegno d'amore, Si Sol Fa# Si un gran fazzoletto rosso. Mi Per darsi un po' di speranza Fa# fu cura di quel piccolo bravo soldato Do#7 tener sempre quel fazzoletto annodato Fa# Sib7 Sol# Do# sull'uniforme d'ordi - na - nza Fa# Re# Sol# Do# Era più prezioso quel fazzoletto, Fa# Re# Sol#- Do# delle scarpe rotte o del moschetto Fa# Sib7Re#m Mi Si Midim Do#m Fa# e valeva tutto intero il romano impe - ro! Ma quel colore violento che non era per niente regolamentare lo fece in principio un po' tribolare per via del regolamento. Poi quando col 91 aveva da mirare e schiacciare il grilletto lui stava a guardare il suo fazzoletto e non colpì mai nessuno. Il fazzoletto servì di nascosto a metter dentro i lamponi e le more ma non si sporcò perchè i frutti del bosco avevano un egual colore. E se qualche volta fasciò un ferito il suo fazzoletto restò pulito perchè il sangue, è naturale, ha un colore eguale! Il fazzoletto sbiadì per il sole ed il sudore di tanta fatica e si colorò di mirtilli, di more, del sangue di gente amica. Ma venne un giorno diverso un giorno ben diverso dai giorni passati in cui quel soldato con gli altri soldati capì cosa aveva perso. Avevo perso per niente degli anni di lavoro, degli anni felici per fare la guerra alla povera gente per far la guerra degli amici. A dei contadini, dei muratori a degli operai, a dei pastori senza avere proprio niente contro quella gente! Ed il soldato partì tutto solo e senza fretta portandosi addosso la vecchia divisa, la vecchia gavetta ed il fazzoletto rosso. Ed un mattino di sole dai monti e giù dai prati, a rotta di collo, gli vennero incontro degli uomini armati con un fazzoletto al collo. E il fazzoletto era rosso era rosso come quello del bravo soldato ma in più c'era sopra una falce e un martello chissà in che modo ricamato! Fa# Re# Sol# Do# Ogni contadino e muratore Fa# Re# Sol# Do# ogni operaio e ogni pastore Fa# Sib7 Re#m Mi Si Re#m di quel fazzoletto si era fatta una Sol#7Do# bandiera! Era una bandiera fatta di stracci come si conviene ai poveracci che han deciso, per protesta, con la propria testa Si Che han deciso che in fondo Do#7 su tutti i paralleli ed i meridiani Mi la povera gente di tutto 'sto mondo Fa# Si Mi è fatta di paesani... Fa# Si Mi di paesani...
Fonte

Jona Emilio, Straniero Michele L., Cantacronache - Un'avventura politico-musicale degli anni cinquanta, Torino, Crel, 1996

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