Il diciaoto novembre (Addio Venezia addio)

Il diciaoto novembre (Addio Venezia addio)

Anno
La storia cantata: L'esodo dei profughi da Venezia (18 Novembre 1917)

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Il diciaoto novembre una giornata scura, montando in vaporeto i n'à fato ciapar paura. Col fischio de la sirena, col rombo del canone, noialtri povari profughi intenti all'incursione. El mariner da bordo diceva "Andate a basso che qualche mitragliatrice potrebbe farvi danno". Addio, Venessia addio noi ce ne andiamo addio Venessia addio Venessia salutiamo. Passando par Malamocco ghe gera de le donete che tutte ci dimandavano "Ma da che parte siete?" Siamo da Canaregio San Giacomo e Castelo, siamo fugiti via col nostro fagotelo. Ed arrivati a Chioggia ci misero accampati come fussimo stati i povari soldati. Dopo tre ore bone, rivata la tradota, ai poveri bambini un poca de aqua sporca. E a noi per colazione la carne congelada che dentro ghe conteneva qualche bona pissada. E da Rovigo a Ferrara una lunga fermata durante tuta la note fino alla matinada. Dopo quarantott'ore del nostro penoso viaggio siamo arrivati a Pesaro uso pellegrinaggio.
Informazioni

Il canto si riferisce al 18 novembre 1917 e riguarda l'esodo dei profughi da Venezia durante la prima guerra mondiale. Registrazione dal vivo raccolta da Gualtiero Bertelli nel 1965. (Ierina Dabalà)

Il file audio è un'esecuzione del Coro Pane e Guerra. 

Fonte

Canzoniere Popolare Veneto, LP Addio Venezia, addio, Dischi del Sole, DS 173/75, 1968

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