Giustizia di classe

La storia cantata: La strage di Piazza Fontana (12 Dicembre 1969)

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La nostra giustizia è giustizia di classe, serve a tener sotto i piedi le masse; giustizia di classe vuol dire dei padroni, vuol dire che è fatta per farci star buoni. Se rubi due mele perché vuoi mangiare, due anni nessuno ti potrà levare; però suor Pagluca, che ammazza i bambini, la mandano assolta con tutti gli inchini. Borghese può fare le bombe al tritolo, tanto è sicuro di prendere il volo; se chiede lavoro un disoccupato finisce diritto al commissariato. Pinelli gridava: «Son bombe di destra!» e l'hanno buttato dalla finestra e subito dopo a chi l'ha ammazzato con la promozione gli onori hanno dato. Sicché torna il conto: Valpreda sta dentro, invece Almirante sta là in Parlamento: con i suoi voti, lo sanno anche i cani, rafforza il potere dei democristiani. Con i suoi voti s'è alzato il quoziente, s'è eletto Leone come presidente: la Costituzione sarà antifascista, però in Parlamento ci siede un nazista. E mentre Valpreda sta chiuso in galera, gira Almirante in camicia nera; massacratore di partigiani è la vergogna degli Italiani. Le bombe a Milano son sedici bare e chi è responsabile deve pagare; perciò chiediamo: da questo istante fuori Valpreda dentro Almirante! Perciò chiediamo: da questo istante fuori Valpreda dentro Almirante!
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Vettori Giuseppe, Canzoni italiane di protesta 1794 - 1974, Roma, Newton Compton, 1975
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