Gelato in Febbraio

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La storia cantata: La morte di Luca Rossi (23 Febbraio 1986)

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23 di febbraio, piazzale Lugano, una rissa tra pusher e il Digos Policino alza il braccio, mira e spara e un proiettile vagante lascia steso li per terra un fratello sanguinante. Nebbia fitta dentro gli occhi, freddo intenso nelle ossa, lacrime, dolore e rabbia siamo ancora tutti scossi e costretti a berci un calice dove olezza la fandonia che un gelato in febbraio abbia ucciso Luca Rossi. Quanti altri gelati dovremo ingoiare quante giovani vite vedremo stroncare da chi porta pistole sotto la sua divisa e sa che la giustizia non è proprio precisa Corre lenta la giustizia siamo nell'89 alla sbarra lo sbirro è la prova del 9 è un processo o una farsa, con la deposizione scopri che la verità è soltanto un illusione. Hanno ucciso un'altra volta la nostra speranza e nell'animo stretto c'è angoscia che avanza non crediamo più a niente, non è un'impressione resta solo amarezza mista a desolazione Quanti altri gelati dovremo ingoiare.. Non è stato un gelato a fermare il coraggio di un fratello dolcissimo, un cuore di saggio questo senso di vuoto che riempie qui intorno conserviamo il ricordo, giorno dopo giorno. Una storia italiana non proprio finita perché in fondo a troppi cuori ancora aperta è la ferita ferrea e lucida memoria la vogliamo colorare e anche chi non sa di Luca non potrà dimenticare. Quanti altri gelati dovremo ingoiare.. Quanti altri gelati dovremo ingoiare quante vite innocenti vedremo stroncare da chi spara nascosto da una divisa e sa che la giustizia non condanna divisa.
Dom Solm Re7 Solm Fa7 Solm Lam7 Sol Solm Re# Sib Fa Solm 23 di febbraio, piazzale Lugano, Solm Re# Sib Fa Solm una rissa tra pusher e il Digos Policino Re# Sib Fa Solm alza il braccio, mira e spara e un proiettile vagante Re# Sib Mi Solm Lascia steso li per terra un fratello sanguinante. Solm Re# Sib Fa Solm Nebbia fitta dentro gli occhi, freddo intenso nelle ossa, Re# Sib Fa Solm lacrime, dolore e rabbia siamo ancora tutti scossi Re# Sib Fa Solm e costretti a berci un calice dove olezza la fandonia Re# Sib Fa Solm che un gelato in febbraio abbia ucciso Luca Rossi. Re Solm Quanti altri gelati dovremo ingoiare Reà Labm quante giovani vite vedremo stroncare Re# Sib Fa Solm da chi porta pistole sotto la sua divisa Re# Sib Fa Solm e sa che la giustizia non è proprio precisa Corre lenta la giustizia siamo nell'89 alla sbarra lo sbirro è la prova del 9 è un processo o una farsa, con la deposizione scopri che la verità è soltanto un illusione. Hanno ucciso un'altra volta la nostra speranza e nell'animo stretto c'è angoscia che avanza non crediamo più a niente, non è un'impressione resta solo amarezza mista a desolazione Quanti altri gelati dovremo ingoiare Non è stato un gelato a fermare il coraggio di un fratello dolcissimo, un cuore di saggio questo senso di vuoto che riempie qui intorno conserviamo il ricordo, giorno dopo giorno. Una storia italiana non proprio finita perché in fondo a troppi cuori ancora aperta è la ferita ferrea e lucida memoria la vogliamo colorare e anche chi non sa di Luca non potrà dimenticare. Quanti altri gelati dovremo ingoiare Quanti altri gelati dovremo ingoiare quante vite innocenti vedremo stroncare da chi spara nascosto da una divisa e sa che la giustizia non condanna divisa
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Fonte

Giubbonsky, Storie di non lavoro, 2010

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