E andavo in Fransa
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E andavo in Fransa e andavo in Merica
che piove e che nevica si va a lavorar
Latte e polenta e mangia fasoei
mia mare diceva “minestra dei fioei”
La grande guerra, sangue e rovina
fame e trincea, 'na vita asasina
Oilà bergè, s'a aj'è da fnè...
Poi torna a casa in valle Stura
alla miseria della pastura
Isoardi Lorenzo, detto “Sonaja”
vado emigrante come in bataja
E andavo in Fransa e andavo in Merica
che piove e che nevica, si va a lavorar
Poi 'riva il duce che trebbia il grano
e che vuol fare l'impero romano
Altro che impero, siam massacrati
da contadini e poi da soldati
“Una mattina mi son svegliato
o bella ciao, bella ciao bella ciao ciao ciao”
E siam più pochi e quei di pianura
ci dicon beati che abbiam l'aria pura.
Informazioni
Composta da Renato Scagliola, componente del gruppo torinese Cantambanchi, nato nel 1969 sull'onda del folk revival e tutt'ora attivo. Il testo si ispira alle ricerche di storia orale condotte da Nuto Revelli nelle campagne e sulle montagne piemontese, in particolare della provincia di Cuneo, sulla vita e la civiltà di quei luoghi.
Fonte
Giuliano Contardo
Scheda del canto
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