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Dio lo vuole! Al lavoro somari
sotto il basto e il baston del signore
ogni stilla del nostro sudore
in denaro il padron muterà
Dolce e dopo il durato lavoro
non aver per la pentola il sale
mentre il principe a mensa reale
al curato vicin siederà
Dio lo vuole! Se poveri siamo
e manchiamo di pane e lavoro
non speriam che dal suo trono d'oro
di noi tristi s'accorga il Signor
E il Signor che non lascia giammai
preti e frati di fame morire
non s'è visto in aiuto venire
un sol giorno del lavorator
Dio lo vuole! Portiamo contenti
grano e vino in cantina al padrone
e siam certi che per guiderdone
a suo tempo sfruttarci saprà
Oh leggera è la vita degli allegri
ben pasciuti ministri di Dio
cui nun piace del cielo il desìo
poiche in terra ce l'hanno di già
Dio l vuole! Guardiamo quel cielo
che sul capo ci splende stellato
è lassù che il salame appiccato
troveremo che qua ci mancò
Con tal speme ci sono soavi
sequestri le tasse la fame
e se pure si muor nel letame
un buon letto nel cielo si avrà
Dio lo vuole! Siam schiavi fedeli
del padron del governo e del prete
che ci pagan con poche monete
ma con molte speranze... Iassù
Dio lo vuole! Ecco il grido bugiardo
che ci lanciano preti e padroni
e a quel grjdo gli eterni minchioni
sin la pelle si lascian levar!
Fonte
Settimelli Leoncarlo, Falavolti Laura, Canti satirici anticlericali, Roma, Savelli, 1976
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