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Del '68
resta
la sciarpa rossa
canti di fuoco
restan gli slogans
colmi di slanci
e la critica batte
in ogni petto.
Un calore vitale
resta del lampo
tuonante d'allora
rosso accecante.
Del '68
restan
la rottura e la rabbia
ma resta anch ela muffa
ma resta il non abbattuto
resta la Vecchia, Astuta Cultura.
Da quel ricordo di alba
emerge nitida
la nostra coscienza
maturata e cresciuta
come un frutto
accanto al suo seme.
Del '68
restiamo noi
uomini giovani
che siamo stanchi
che ci sentiamo irrisolti
che più di allora
ci sentiamo spersi, traditi.
No, non soltanto
per quel lavoro
che non riusciamo a trovare
per quella scuola
che non riusciamo a cambiare
ma perché dopo tanti anni
molto è in noi come prima
ma perché in tanti anni
non s'è imboccata la strada
che ci conduce lontano
da questo vivere male
da questo vivere soli
perché non s'è aperto
nessun discorso comune
e assieme non s'è tentato
di dare qualche risposta
alle angosciose domande
che il nostro essere giovani
grida smarrito.
Fonte
Canzoniere delle Lame, Per un discorso comune, Vedette Zodiaco, 1977
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