Ci siam spezzati le mani

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Guardate quelle sue mani larghe ma vuote di fatti, guardate dentro i suoi occhi pieni di sole parole, pieni di sole parole. Gli anni migliori ha passato ad imparar che il coraggio non sempre porta vantaggio, è sempre meglio aspettare, è sempre meglio aspettare. Ci siam spezzati le mani a coltivare dei fiori, ad innalzare cartelli, a predicare l'amore. C'era una donna e gli disse: «Vieni, conosco la strada, però ci vuole coraggio e non ti devi fermare, e non ti devi fermare». E incominciò a camminare, però era lunga la strada e quando indietro ha guardato era rimasto già solo, era rimasto già solo. Ci siam spezzati le mani a coltivare dei fiori, ad innalzare cartelli, a predicare l'amore. C'era un'idea, gli diceva: «Vai, tu conosci la strada, però ci vuole coraggio e non ti devi fermare, e non ti devi fermare». A camminare ha provato, gli son mancate le forze e quando avanti ha guardato si è ritrovato già vecchio, si è ritrovato già vecchio. Ci siam spezzati le mani a coltivare dei fiori, ad innalzare cartelli, a predicare l'amore.
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Vettori Giuseppe, Canzoni italiane di protesta 1794 - 1974, Roma, Newton Compton, 1975
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