Canzone del toco

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Stamattina fasso el toco e chissà che la sorte gira se lavoro par ancùo no 'ndarò a culo nùo. E la ciave gira gira èco el toco che 'l scominsia fino a sento el xe rivà e mi fora el m'ha lassà Me vien rabia, me vien bile tornar casa sfortunà par ancùo man in scarsèla e no se impenisse la scuèla Doman torno a fare 'l toco perché son occasional anca fusse col piastrin qua al porto xe un casin Tonelate de lavoro finché la sorte ne rancura pò co' manca da magnar sarà tempo de robàr
Informazioni

Il "toco" è il metodo utilizzato per l'assunzione giornaliera della manodopera avventizia tra i portuali disoccupati. Disposti in cerchio tutti gli interessati, l'incaricato poneva al centro una chiave e la faceva girare; la punta della chiave si fermava in corrispondenza di uno degli uomini in cerchio; da lui l'incaricato iniziava allora la conta la cui lunghezza dipendeva dal fabbisogno della giornata. Tutti gli uomini toccati dalla conta avevano lavoro per quel giorno.

Fonte

Canzoniere Popolare del Veneto, Addio Venezia Addio, Edizioni del gallo, 1967

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