Canto degli esuli piemontesi [Numi voi siete spietati]

Canto degli esuli piemontesi [Numi voi siete spietati]

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Numi voi siete spietati noi chiamammo libertà; ma i prieghi sono andati dove manca la pietà. Re di Alpi Tiberino contro noi tutti s'armò; vince, vince l'assassino e più d'uno al ciel mandò. S'odon voci dalle tombe di Boyer, Chantel, Junod e dan fiato a mille trombe li due Bruti, Azari, Arò. Di marmotte in mille pezzi vada il trono di un tal Re; la corona si disprezzi e si franga sotto i piè. Chi sarà che a questi accenti non andrà con gran valor e tra fuochi e tra tormenti e tra pene e tra dolor? Van dicendo: noi siam morti sol per man di crudeltà vendicate i nostri torti figli voi di Libertà!
Do Sol7 Numi voi siete spietati Do noi chiamammo libertà; Sol7 ma i prieghi sono andati Do dove manca la pietà. Re di Alpi Tiberino Sol7 contro noi tutti s'armò; Do vince, vince l'assassino Sol7 Do e più d'uno al ciel mandò. S'odon voci dalle tombe di Boyer, Chantel, Junod e dan fiato a mille trombe li due Bruti, Azari, Arò. Di marmotte in mille pezzi vada il trono di un tal Re; la corona si disprezzi e si franga sotto i piè. Chi sarà che a questi accenti non andrà con gran valor e tra fuochi e tra tormenti e tra pene e tra dolor? Van dicendo: noi siam morti sol per man di crudeltà vendicate i nostri torti figli voi di Libertà!
Do# Sol#7 Numi voi siete spietati Do# noi chiamammo libertà; Sol#7 ma i prieghi sono andati Do# dove manca la pietà. Re di Alpi Tiberino Sol#7 contro noi tutti s'armò; Do# vince, vince l'assassino Sol#7 Do# e più d'uno al ciel mandò. S'odon voci dalle tombe di Boyer, Chantel, Junod e dan fiato a mille trombe li due Bruti, Azari, Arò. Di marmotte in mille pezzi vada il trono di un tal Re; la corona si disprezzi e si franga sotto i piè. Chi sarà che a questi accenti non andrà con gran valor e tra fuochi e tra tormenti e tra pene e tra dolor? Van dicendo: noi siam morti sol per man di crudeltà vendicate i nostri torti figli voi di Libertà!
Re La7 Numi voi siete spietati Re noi chiamammo libertà; La7 ma i prieghi sono andati Re dove manca la pietà. Re di Alpi Tiberino La7 contro noi tutti s'armò; Re vince, vince l'assassino La7 Re e più d'uno al ciel mandò. S'odon voci dalle tombe di Boyer, Chantel, Junod e dan fiato a mille trombe li due Bruti, Azari, Arò. Di marmotte in mille pezzi vada il trono di un tal Re; la corona si disprezzi e si franga sotto i piè. Chi sarà che a questi accenti non andrà con gran valor e tra fuochi e tra tormenti e tra pene e tra dolor? Van dicendo: noi siam morti sol per man di crudeltà vendicate i nostri torti figli voi di Libertà!
Re# Sib7 Numi voi siete spietati Re# noi chiamammo libertà; Sib7 ma i prieghi sono andati Re# dove manca la pietà. Re di Alpi Tiberino Sib7 contro noi tutti s'armò; Re# vince, vince l'assassino Sib7 Re# e più d'uno al ciel mandò. S'odon voci dalle tombe di Boyer, Chantel, Junod e dan fiato a mille trombe li due Bruti, Azari, Arò. Di marmotte in mille pezzi vada il trono di un tal Re; la corona si disprezzi e si franga sotto i piè. Chi sarà che a questi accenti non andrà con gran valor e tra fuochi e tra tormenti e tra pene e tra dolor? Van dicendo: noi siam morti sol per man di crudeltà vendicate i nostri torti figli voi di Libertà!
Mi Si7 Numi voi siete spietati Mi noi chiamammo libertà; Si7 ma i prieghi sono andati Mi dove manca la pietà. Re di Alpi Tiberino Si7 contro noi tutti s'armò; Mi vince, vince l'assassino Si7 Mi e più d'uno al ciel mandò. S'odon voci dalle tombe di Boyer, Chantel, Junod e dan fiato a mille trombe li due Bruti, Azari, Arò. Di marmotte in mille pezzi vada il trono di un tal Re; la corona si disprezzi e si franga sotto i piè. Chi sarà che a questi accenti non andrà con gran valor e tra fuochi e tra tormenti e tra pene e tra dolor? Van dicendo: noi siam morti sol per man di crudeltà vendicate i nostri torti figli voi di Libertà!
Fa Do7 Numi voi siete spietati Fa noi chiamammo libertà; Do7 ma i prieghi sono andati Fa dove manca la pietà. Re di Alpi Tiberino Do7 contro noi tutti s'armò; Fa vince, vince l'assassino Do7 Fa e più d'uno al ciel mandò. S'odon voci dalle tombe di Boyer, Chantel, Junod e dan fiato a mille trombe li due Bruti, Azari, Arò. Di marmotte in mille pezzi vada il trono di un tal Re; la corona si disprezzi e si franga sotto i piè. Chi sarà che a questi accenti non andrà con gran valor e tra fuochi e tra tormenti e tra pene e tra dolor? Van dicendo: noi siam morti sol per man di crudeltà vendicate i nostri torti figli voi di Libertà!
Fa# Do#7 Numi voi siete spietati Fa# noi chiamammo libertà; Do#7 ma i prieghi sono andati Fa# dove manca la pietà. Re di Alpi Tiberino Do#7 contro noi tutti s'armò; Fa# vince, vince l'assassino Do#7 Fa# e più d'uno al ciel mandò. S'odon voci dalle tombe di Boyer, Chantel, Junod e dan fiato a mille trombe li due Bruti, Azari, Arò. Di marmotte in mille pezzi vada il trono di un tal Re; la corona si disprezzi e si franga sotto i piè. Chi sarà che a questi accenti non andrà con gran valor e tra fuochi e tra tormenti e tra pene e tra dolor? Van dicendo: noi siam morti sol per man di crudeltà vendicate i nostri torti figli voi di Libertà!
Sol Re7 Numi voi siete spietati Sol noi chiamammo libertà; Re7 ma i prieghi sono andati Sol dove manca la pietà. Re di Alpi Tiberino Re7 contro noi tutti s'armò; Sol vince, vince l'assassino Re7 Sol e più d'uno al ciel mandò. S'odon voci dalle tombe di Boyer, Chantel, Junod e dan fiato a mille trombe li due Bruti, Azari, Arò. Di marmotte in mille pezzi vada il trono di un tal Re; la corona si disprezzi e si franga sotto i piè. Chi sarà che a questi accenti non andrà con gran valor e tra fuochi e tra tormenti e tra pene e tra dolor? Van dicendo: noi siam morti sol per man di crudeltà vendicate i nostri torti figli voi di Libertà!
Sol# Re#7 Numi voi siete spietati Sol# noi chiamammo libertà; Re#7 ma i prieghi sono andati Sol# dove manca la pietà. Re di Alpi Tiberino Re#7 contro noi tutti s'armò; Sol# vince, vince l'assassino Re#7 Sol# e più d'uno al ciel mandò. S'odon voci dalle tombe di Boyer, Chantel, Junod e dan fiato a mille trombe li due Bruti, Azari, Arò. Di marmotte in mille pezzi vada il trono di un tal Re; la corona si disprezzi e si franga sotto i piè. Chi sarà che a questi accenti non andrà con gran valor e tra fuochi e tra tormenti e tra pene e tra dolor? Van dicendo: noi siam morti sol per man di crudeltà vendicate i nostri torti figli voi di Libertà!
La Mi7 Numi voi siete spietati La noi chiamammo libertà; Mi7 ma i prieghi sono andati La dove manca la pietà. Re di Alpi Tiberino Mi7 contro noi tutti s'armò; La vince, vince l'assassino Mi7 La e più d'uno al ciel mandò. S'odon voci dalle tombe di Boyer, Chantel, Junod e dan fiato a mille trombe li due Bruti, Azari, Arò. Di marmotte in mille pezzi vada il trono di un tal Re; la corona si disprezzi e si franga sotto i piè. Chi sarà che a questi accenti non andrà con gran valor e tra fuochi e tra tormenti e tra pene e tra dolor? Van dicendo: noi siam morti sol per man di crudeltà vendicate i nostri torti figli voi di Libertà!
Sib Fa7 Numi voi siete spietati Sib noi chiamammo libertà; Fa7 ma i prieghi sono andati Sib dove manca la pietà. Re di Alpi Tiberino Fa7 contro noi tutti s'armò; Sib vince, vince l'assassino Fa7 Sib e più d'uno al ciel mandò. S'odon voci dalle tombe di Boyer, Chantel, Junod e dan fiato a mille trombe li due Bruti, Azari, Arò. Di marmotte in mille pezzi vada il trono di un tal Re; la corona si disprezzi e si franga sotto i piè. Chi sarà che a questi accenti non andrà con gran valor e tra fuochi e tra tormenti e tra pene e tra dolor? Van dicendo: noi siam morti sol per man di crudeltà vendicate i nostri torti figli voi di Libertà!
Si Fa#7 Numi voi siete spietati Si noi chiamammo libertà; Fa#7 ma i prieghi sono andati Si dove manca la pietà. Re di Alpi Tiberino Fa#7 contro noi tutti s'armò; Si vince, vince l'assassino Fa#7 Si e più d'uno al ciel mandò. S'odon voci dalle tombe di Boyer, Chantel, Junod e dan fiato a mille trombe li due Bruti, Azari, Arò. Di marmotte in mille pezzi vada il trono di un tal Re; la corona si disprezzi e si franga sotto i piè. Chi sarà che a questi accenti non andrà con gran valor e tra fuochi e tra tormenti e tra pene e tra dolor? Van dicendo: noi siam morti sol per man di crudeltà vendicate i nostri torti figli voi di Libertà!
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Torino, 11 gennaio 1821: quattro studenti vengono arrestati perché ostentano il berretto frigio, rosso ornato di un fiocco nero (i colori della Carboneria). Intervengono i carabinieri (corpo fondato nel 1813 da Vittorio Emanuele I), che avevano funzione di polizia politica. Il giorno dopo l’università viene occupata, si chiede la liberazione degli arrestati. Divelte le pietre del cortile, costruiscono delle barricate. Il re decide di mandare i soldati che fanno irruzione nell’università e la sgomberano. Al tiro di pietre degli studenti, il tamburo suona la carica, si menano sciabolate, l’esercito ferisce 34 persone, anche gravemente. Si mormora che vi siano stati anche dei morti, nascosti e portati via nottetempo dalle forze dell’ordine. L’ episodio scatena tutta una serie di moti insurrezionali. A marzo dappertutto si vedono coccarde con i colori della carboneria, per le strade si sente gridare: “Guerra all’Austria!”. Cominciano gli arresti di nobili liberali, molti giovani, ufficiali e studenti carbonari, vengono inviati in esilio. E’ una repressione che durerà per oltre dieci anni.
Questo il canto, su schemi musicali settecenteschi e di autore anonimo, nato dal cuore di quegli esuli che racchiude tutto l’odio verso la tirannia che ora li priva non solo della Patria amata ma anche degli affetti e dei luoghi familiari. Ma dentro questo canto vive e palpita anche la speranza per le generazioni future ed un incitamento a non scordare mai gli ideali di libertà.


I nomi citati nel testo sono quelli di vari oppositori dei governi reazionari e militaristi di Vittorio Amedeo III e del suo successore Carlo Emanuele IV; il medico Giuseppe Chantel e l'ufficiale Francesco Junod, impiccati nel 1794, a seguito di una congiura a Torino; il giovane avvocato Antonio "Giunio" Azari, tra gli organizzatori di un moto rivoluzionario in Piemonte che avrebbe dovuto avere il suo centro a Pallanza, impiccato nel 1796; il medico Ignazio Boyer, uno dei capi di un tentativo di rivoluzione repubblicana a Torino nel 1797, fucilato il 7 settembre; l'avvocato Secondo Arò, eletto presidente della repubblica autonoma di Asti, costituitasi nell'ambito della sollevazione generale in Piemonte che vide i "giacobini" alleati alle masse rurali esasperate dalla mancanza di grano e dal caro prezzi, fucilato il 2 agosto.

La quarta strofa fa riferimento al soprannome di "marmotte" attribuito dai francesi ai piemontesi per la loro sudditanza nei confronti del re, chiamato a sua volta "re delle marmotte".

 Fonte

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AA.VV., Avanti popolo - Due secoli di popolari e di protesta civile, Roma, Ricordi, 1998

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