Ballata di Mauthausen

La storia cantata: La liberazione del lager di Auschwitz (27 Gennaio 1945)

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1 - Cantico dei cantici (Asma asmaton) (traduz. S. Tumminelli) Era bello bello e dolce il mio amore col suo vestito bianco della festa e un fiore rosso tra i capelli Nessuno può sapere quanto fosse bella Nessuno può sapere quanto fosse bella Nessuno può sapere quanto fosse bella Ragazze di Auscwitz ragazze di Dachau Avete visto il mio amore Avete visto il mio amore Avete visto il mio amore L'abbiamo visto in quel lungo viaggio ma senza il suo vestito bianco né il fiore rosso tra i capelli Era bello e dolce il mio amore coi suoi capelli lungi e neri cresciuti tra le mie carezze Nessuno può sapere quanto fosse bella Nessuno può sapere quanto fosse bella Nessuno può sapere quanto fosse bella Ragazze di Mauthausen ragazze di Belsen Avete visto il mio amore Avete visto il mio amore Avete visto il mio amore L'abbiamo visto in uno spiazzo nudo un numero marchiato sulla mano ed una stella gialla sopra il cuore Era bello... 2-Antonio (O Andonis) (traduz. L. Settimelli) Mauthausen una lunga scala bianco granito e dolore scalini centottantasei giornata dodici ore Laggiù ebrei e partigiani massi trasportano in sorte piegati sotto quelle pietre bianchi crocefissi di morte Antonio si sente chiamare da un vecchio ebreo barcollante "Compagno vieni ad aiutarmi questa pietra è troppo pesante" Ma là su quella lunga scala come una maledizione una esse esse si avvicina e colpisce con un bastone L'ebreo sullo scalino crolla e l'aguzzino "vedrai di massi signor partigiano non uno, due ne porterai" "Ne porto due ed anche tre sono partigiano e sono forte e dopo se non sei codardo tibatterai con me fino alla morte" 3-L'evaso (O thrape'tis) (traduz. L. Settimelli) A Jannis prigioniero al Nord il filo spinato non va giù mette le ali e se ne va e vola via in mezzo ai boschi e vola via in mezzo ai boschi Signora su dammi da mangiar ed un vestito da indossar tanta è la strada che ho da far il mio paese è ben lontano il mio paese è ben lontano Ma dove arriva il prigionier paura semina e terror mangiare no vestiti no pericoloso è quell'evaso pericoloso è quell'evaso Cristiano perché guardi così non sono né belva né assassin non voglio che la libertà e a casa mia ritornare e a casa mia ritornare Ma nella terra che era un dì di Schiller e di Bertolt Brecht chiamato han gia le esse ess che Jannis vanno a fucilare che Jannis vanno a fucilare 4-Quando la guerra finirà (Otan telio'si o pòlemos) (traduz. L. Settimelli) Ragazza che negli occhi hai lo sgomento regazza che hai le mani congelate quel giorno che la guerra sarà già finita quel giorno che la guerra sarà già finita allora io verrò a cercarti di baci poi ci colpiremo e il sole ci riscalderà Ragazza che negli occhi hai lo sgomento regazza che hai le mani congelate quel giorno che la guerra sarà già finita quel giorno che la guerra sarà già finita l'amore io e te faremo nel crematorio nella cava o dentro la camera a gas Ragazza che negli occhi hai lo sgomento regazza che hai le mani congelate quel giorno che la guerra sarà già finita quel giorno che la guerra sarà già finita noi ci ameremo fino a quando sconfiggeremo anche la morte e la sua ombra sparirà.
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Jacobus Kambanellis, drammaturgo e regista greco, fu deportato a Mauthausen e compose al ritorno questi quattro poemetti. Col primo, egli inseriva la composizione biblica (Il Cantico dei cantici, appunto) nell'orrore dei lager, col secondo e il terzo raccontava due esperienze da lui vissute, col quarto narrava il suo sogno di deportato quando - la domenica - donne e uomini prigioneri si guardavano attraverso il filo spinato.

  

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