Anni settanta nati dal fracasso

Anni settanta nati dal fracasso

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Ritorno a casa perché mai hai quella faccia storta ma pensa un poco ai fatti tuoi e chiudi quella porta. Non senti c'è tuo figlio piange vai a farlo star zitto lo so che adesso parlerai dei soldi e dell'affitto. Lotta lotta compagno vedrai che ce la faremo lotta lotta compagno sto diventando scemo. Il medico legale ha detto ma chissà come è stato t'ha preso per un piede alzato girato e rigirato. I giochi tuoi che non ho visto chissà com'eri a scuola le urla e i pianti troppo pochi nemmeno una parola. Lotta lotta compagno vedrai ce la faremo lotta lotta compagno son diventato scemo son diventato scemo. Anni settanta nati dal fracasso s'aggrappan tutti alle cose di sempre qui c'è uno scemo che s'aggrappa invece ad un bambino morto di dicembre. S'aggrappano al partito, a mogli, amanti sicure calde ferme situazioni qui c'è uno scemo che s'aggrappa invece a un paio d'occhi cari cari e buoni Si va si va fingendo sicurezza spiegando verità piegate in tasca qui c'è uno scemo che s'aggrappa invece ad un ricordo quindi a nulla e casca ad un ricordo quindi a nulla e casca Ambarabaciccicoccò tre galline sul comò che facevano l'amore con la figlia del dottore il dottore si ammalò Ambarabaciccicoccò Chissà se il dottore s'è ripreso oppure s'è rimasto offeso chissà la figlia del dottore che gusto prova a far l'amore con tre galline sul comò ambarabaciccicoccò ambarabaciccicoccò Sora maestra non s'arrabbi se sono stato impertinente dimmi cosa farai da grande sora maestra credo niente voglio cantare su un comò ambarabaciccicoccò ambarabaciccicoccò. Lotta lotta compagno vedrai ce la faremo ora devo capire dopo non so vedremo. Saresti tanto intelligente però non ti applichi per niente stai lì a cantar come un babbeo cosa farai dopo il liceo io professore non lo so ambarabaciccicoccò. Cinqu'anni di liceo statale poi per non essere banale io t'ho incontrata innamorato da allora m'hai rimproverato che cosa vuoi che fai non so ambarabaciccicoccò. ambarabaciccicoccò. E' arrivato il Sessantotto urla canti grida rosso come un tram che non vedi che ti schianta lasciandoti in piedi. Poi ti devo parlare ora devo partire sto via meno d'un giorno ci vediamo al ritorno e non è più tornato che me l'hanno ammazzato. Mille e più bandiere rosse le domande e le risposte che si andava a cercar tutti pronti a cambiar questo mondo che puzzava già. Funerali in gran pompa c'era anche il partito era tutto finito ma doveva durare ti volevo parlare ti volevo parlare Siamo noi senza diritti ce li han rubati tutti dai lavora e via andare ma io mi voglio fermare e gridare gridare gridare Lotta lotta compagno vedrai ce la faremo lotta lotta compagno ora non so vedremo Ritorno a casa perché mai tra noi due c'è sta morte ed un silenzio strano che sono aperte le porte. E scorrono pian piano ormai dei rivoli d'affetto ma corri chiudi forza dai che cadono di sotto. Lotta lotta compagno vedrai ce la faremo lotta lotta compagno lo so ce la faremo. Anni settanta nati dal fracasso s'aggrappan tutti a le cose di sempre qui c'è uno scemo che s'aggrappa invece ad un bambino morto di dicembre In mezzo a questi tre morti diversi un padre un figlio ed una situazione io vivo per l'amore che mi lega a te ai compagni alla rivoluzione a te ai compagni alla rivoluzione a te ai compagni alla rivoluzione.
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Pietrangeli Paolo, I cavalli di Troia, Edizioni del gallo, Milano, 1975
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